"Il mio essere si perde nell'assenza di chi non c'è più. Senza alcuna mano, nell'abisso mi ritrovo perso, crepuscolo finale, nell'ardua solitudine immerso"
La lenta caduta nel silenzio della solitudine.
Crepuscolo Finale è una serie di quattro oli su tela che esplorano il tema dell'abbandono, della solitudine e del progressivo annichilimento. Attraverso il simbolismo della foresta, l'opera dà forma visiva al viaggio emotivo di un essere che, trovandosi improvvisamente solo, non riesce a sopportare il peso dell'isolamento. L'albero, protagonista della narrazione, diventa metafora della resistenza umana e della sua fragilità di fronte alla perdita e all'abbandono.
Il primo dipinto (70x50 cm) ritrae una foresta verdeggiante, viva, ma minacciata da un cielo grigio che lentamente si chiude su di essa. La nebbia che sale evoca una sensazione di mistero e inquietudine, mentre il celeste del cielo lotta contro il grigiore imminente.
Nel secondo quadro (45x60 cm), il paesaggio è cambiato drasticamente: rimane un solo albero, mentre tutto intorno sono visibili solo ceppi tagliati, testimonianza della vita che un tempo lo circondava. Il cielo, cupo e plumbeo, e il terreno scuro e spoglio accentuano la desolazione. Qui, la solitudine dell'albero si fa concreta, il verde vitale è quasi del tutto scomparso.
Nel terzo dipinto (50x100 cm), il cielo minaccioso e nero preannuncia l'inevitabile tempesta. Una luce calda, residuo dei lampi, illumina l’unico albero sopravvissuto, che sta però cedendo al peso del suo destino: è spezzato, sul punto di crollare, simbolo della fragilità dell'esistenza di fronte alla forza inesorabile della solitudine.
Infine, nel quarto quadro (80x40 cm), si raggiunge l’apice della desolazione: il terreno marrone e apocalittico è popolato solo da ceppi tagliati. Non resta più nulla dell'albero che si era opposto al vuoto; l'orizzonte è vuoto, il cielo grigio e coperto domina la scena, immersa in un silenzio irreversibile.
Crepuscolo Finale è una riflessione sulla vulnerabilità dell’essere umano, sulla sua lotta contro l’isolamento e il dolore che ne deriva. L’albero, prima parte di una comunità, finisce per spezzarsi sotto il peso della solitudine, incapace di sopportare l’assenza di chi lo circondava. La serie porta lo spettatore a confrontarsi con la realtà dell’abbandono, evocando sentimenti di disperazione e impotenza.