"In un deserto di tempo sprecato, la rosa sboccia tardi, troppo tardi per assaporare la pioggia, nell'arido giaciglio si arrende, svanisce, smarrita."
Tecnica mista su tela con elementi tridimensionali, realizzata con un mix di materiali riciclati, 80x100 cm.
In un paesaggio inaridito e crepato, dove la mancanza di acqua segna il terreno, emerge un ramo di rosa maturo, simbolo di resistenza. Su di esso si aggrappa una rosa bianca, che fiorisce secondo i propri tempi, nonostante le avversità. Cinque petali, abbandonati al vento, si disperdono sul suolo arido, un gesto poetico che racconta della fragilità della bellezza in un contesto di crudeltà sociale.
Il terreno arido funge da metafora di una società che detta tempi e modi, creando un ambiente ostile alla fioritura dei sogni e delle aspirazioni individuali. Quest’opera rappresenta una riflessione profonda sulle aspettative che la società contemporanea impone, spesso condizionando le nostre vite e i nostri desideri. Al contempo, funge da avvertimento sui cambiamenti climatici in atto: un monito su ciò che potremmo diventare in un futuro non troppo lontano.
Il suolo, caratterizzato da creste e irregolarità, simboleggia la durezza e le sfide dell'esistenza moderna, mentre la rosa, in tutta la sua immacolata bellezza, rappresenta l'innocenza e la speranza. La scelta di materiali riciclati sottolinea un’ulteriore riflessione sulla sostenibilità e sull’importanza di preservare ciò che è bello e fragile nel nostro mondo.