"In un mondo fatto a pezzi, anche l'innocenza sanguina."
Tecnica mista su tela con elementi tridimensionali
Dimensioni: 100 x 120 cm
Sanguinus Mundi si staglia su uno sfondo di nero profondo, in cui pochi bagliori di luce ambrata, provenienti dalla sinistra, mettono in evidenza una scena desolata e violenta. Un cumulo di macerie disordinate—frammenti di mattoni scuri e pietre—si eleva caoticamente, evocando la distruzione di edifici che un tempo rappresentavano protezione e stabilità.
Al di sopra di questo ammasso di rovine, poco sopra il centro della composizione, un cuore umano rosso brillante e lucido fluttua, inchiodato brutalmente dai tondini d’acciaio che fuoriescono da ciò che resta di un pilastro spezzato. I tondini, un tempo destinati a sorreggere e dare stabilità, ora lo trafiggono, condannando il cuore a sanguinare copiosamente. Il sangue gocciola attraverso queste armature, inondando le macerie sottostanti, quasi un bagno di sangue che macchia ogni cosa.
Nella parte superiore della scena, schiacciato sotto un frammento di pilastro, si trova un orsacchiotto di peluche. Un simbolo di innocenza perduta, che mantiene un'apparenza tenera ma è segnato da profonde ferite: sangue rosso scivola dal suo petto, dalla testa e dall’occhio, trasformando il simbolo dell’infanzia in una vittima della devastazione.
Nascosto tra le macerie, quasi invisibile, si intravede un ciuccio parzialmente sciolto, relitto di un’innocenza ormai scomparsa. La composizione suggerisce una duplice lettura: da un lato la brutalità di un mondo esterno in guerra, pieno di dolore e distruzione; dall’altro, un mondo interiore lacerato da traumi e sofferenze profonde. Sanguinus Mundi è una riflessione viscerale sulla crudeltà e la violenza che ci circondano, che siano psicologiche, metaforiche oppure dannatamente reali come il presente ci mostra.